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29/07/16

Candido velo - Il nuovo Pavilion alla Serpentin Gallery




Da lontano pare una delicata immacolata tenda, una nastro di vela sospesa sul prato, ma in realtà avvicinandosi si scopre che è una solida forma piramidale che nella giusta posizione gioca a nascondino.

Il nuovo padiglione estivo della Serpentine Gallery di Londra quest’anno è particolarmente bella ed elegante, realizzato con un modulo tubolare che crea particolari effetti di profondità e consistenza.

Lo studio Bjarke Ingels Group (BIG) ha ideato una struttura che sa imporsi ma anche nascondersi nel paesaggio, molto pratica e gradevole.

Anche quest’anno sarà luogo d’incontro, spazio di relax, per poi essere smontata e venduta a qualche collezionista per il suo parco.



Foto di M.Sisto















26/07/16

Torre di vedetta - La Tate Modern si espande


Passata l’euforia del raddoppio guardiamo l’ampliamento della Tate Modern in modo più critico, la prima domanda che sorge spontanea è se c’era bisogno di un nuovo ampliamento, considerando la raccolta di opere artistiche alquanto discutibile di questa realtà che gioca più alla promozione di prodotti artistici contemporanei che sul versante culturale.

Questo nuovo edificio, chiamato Switch House, amplierà lo spazio di ben 22.500 mq, che saranno usati un poco per esposizioni, laboratori, ma soprattutto per servizi quali bar, ristoranti, parcheggio e una stupenda terrazza panoramica.

Questa trasformazione doveva essere realizzata per le olimpiadi londinesi, qualche intoppo ha rallentato il rinnovamento, ma giunge ora con una certa enfasi sul numero dei visitatori, quasi 5 milioni, dimenticando spesso di dire che qui si vieni più come luogo d’incontro che come spazio di cultura, visto che l’ingresso è gratuito e di programmazioni culturali si vede ben poco.


Il fatto stesso che per attrarre visitatori si punti su nomi storici e poco sul presente fa capire che del contemporaneo non tutto è così interessante. Consideriamo anche la selezione degli artisti presentati, che avviene troppo spesso solo se alle spalle ci siano gallerie di un certo peso, il tutto a spese della collettività, il giudizio generale scivola così sempre più verso il basso, ovviamente questo succede oramai in quasi tutto quello che si definisce “sistema dell’arte contemporanea” che è null’altro che un sistema di vendita economico di prodotti enfatizzati.

Guardiamo ora agli spazi, che risultano alquanto poco interessanti sull’aspetto espositivo e molto sull’aspetto enfatico, ad iniziare dal posizionamento delle scale che spesso è molto centrale a scapito dello spazio espositivo, che dire poi del gioco di finestre che portano a guardare più fuori che dentro. La stessa forma delle aree non giova in luminosità e dimensioni.


Sicuramente molte persone verranno qui più per godere del fantastico panorama che si ha dall’ultimo piano che per la bellezza delle opere, anche perché la raccolta di lavori proposti non brilla per capolavori, tolta la stanza di Rotchko, il resto è la banale proposta che si può vedere in qualsiasi museo di arte contemporanea, tanti sponsorizzati opere degli YBA, i soliti tristi poveristi, la noiosissima arte minimale, i concettuali oramai svalutati, via se non fosse gratis non saprei quanta gente ci entrerebbe. 




Foto M.Sisto

21/07/16

Complesso Monumentale di Santa Giulia a Brescia

Il Museo di Santa Giulia è il principale museo di Brescia, situato in via dei Musei 81/b, lungo l'antico decumano massimodella Brixia romana. È ospitato all'interno del monastero di Santa Giulia, fatto erigere da Re Desiderio in epoca Longobardae variamente ampliato e modificato in più di mille anni di storia.
La zona sottostante al Museo è ricca di reperti archeologici di varie epoche, in maggioranza appartenenti all'epoca romanae ottimamente conservati, in particolare le Domus dell'Ortaglia. Fanno parte del museo tutte le strutture dell'antico monastero, fra cui la chiesa di Santa Maria in Solario, il coro delle monache e la chiesa di Santa Giulia.
Nel museo sono conservati migliaia di oggetti e opere d'arte spazianti dall'età del Bronzo all'Ottocento provenienti soprattutto dal contesto cittadino e dalla provincia di Brescia, che ne fanno un vero e proprio museo cittadino, le cui tematiche di approfondimento vertono principalmente sulla storia della città di Brescia e del suo territorio. Tra le numerose opere d'arte si ricordano soprattutto la Vittoria Alata, la Croce di Desiderio, la Lipsanoteca e il settore "Collezionismo e arti applicate", dove sono custodite tutte le collezioni private donate al museo tra il Settecento e L'Ottocento.